Il matrimonio è ricco di tradizioni, usanze e superstizioni. Gran parte di esse, però, o perlomeno le più note, riguardano la sposa (l’abito bianco, indossare qualcosa di blu, qualcosa di vecchio, di nuovo, di regalato, ecc.); anche il futuro marito, però, ha la sua bella dose di consuetudini nuziali da assecondare: ecco le tradizioni per lo sposo da rispettare assolutamente!
Il giorno prima delle nozze
A partire dalla mezzanotte del giorno precedente le nozze, il futuro marito non può vedere la sposa poiché, recita la tradizione, sarebbe considerato un atto malaugurante. Da qui, l’usanza anche per le coppie che convivono prima delle nozze, di dormire separati alla vigilia del grande evento. E occhio a rispettare il rito in maniera ossequiosa: lo sposo, una volta varcato l’uscio di casa, non può tornare indietro per nessuna ragione, dimenticanza o emergenza (simbolicamente, sarebbe come se ci stesse ripensando!). Qualunque cosa occorra, da quel momento in poi spetta al testimone dello sposo provvedere.
La spiga di grano
Una tradizione figlia della tradizione più ancestrale, anche se oggi poco diffusa, è quella che vede il marito donare una spiga di grano alla propria consorte una volta sancita l’unione rituale. L’atto deriva dalla fortissima e atavica connessione simbolica tra la donna e la natura, intesa in quel caso come entità generatrice, benevola e feconda. Si rifà a un retaggio che si perde fino alle simbologie preistoriche del femminino sacro e ancora più in là nella storia.
Il bouquet
Il bouquet, recita il galateo matrimoniale, rappresenta l’ultimo dono che il futuro sposo offre alla sposa in veste di fidanzato. Se il regalo non è consegnato di persona (come spesso accade), è un gesto elegante quello di accompagnare il mazzo di fiori a un bigliettino, intenso e sentito, per scandire al meglio le ultime ore da non sposati.
Il varco della porta
La prima volta che i novelli coniugi varcano la porta di casa propria con l’anello al dito, è comune tradizione che il marito prenda in braccio la sposa, accompagnandola all’interno delle mura domestiche senza che ella poggi i piedi sull’uscio. Ma perché esiste questa usanza? Le radici sono molto antiche e vanno ricercate nell’era dell’Antica Roma; esistono diverse ipotesi in proposito ma la più accreditata è quella che fa riferimento alla fedeltà coniugale: la donna, entrata per la prima volta in casa propria tra le braccia del marito, ne può uscire solo allo stesso modo. Concetto maschilista? Beh, è solo un simbolo, in fondo si parla di un’usanza di circa 2.000 anni fa!