Per matrimonio misto si intende generalmente un rito nuziale in cui una delle due parti è di fede cattolica mentre l’altra no. In questi casi, esiste un rito appropriato, che tiene conto in modo rispettoso sia del punto di vista del credente e sia di quello dell’ateo.
LEGGI ANCHE: Cosa scrivere sulle fedi nuziali? Idee romanticissime ma originali
Matrimonio misto: il rito
La liturgia del matrimonio misto prevede una celebrazione che rispetta la visione non cattolica della parte in causa. Il rito viene celebrato ugualmente in chiesa, ma la parte atea non partecipa all’eucarestia né viene chiamata in alcun modo a fare riferimenti a dio o ad altri elementi teorici e concettuali tipici del cristianesimo.
I doveri della parte non credente
La parte non credente, perché il rito possa essere celebrato in chiesa e nel rispetto del costume cattolico, deve assumersi diverse responsabilità davanti al sacerdote: rispettare la celebrazione della sezione cattolica del rito senza apporre alcun ostacolo; impegnarsi a non opporre alcuna obiezione all’educazione cattolica dei figli; rispettare la promessa di fedeltà e di monogamia.
La questione formale nel matrimonio misto
A fine rito, i due sposi, in presenza dei testimoni, firmano il documento di matrimonio, esattamente come avviene nel matrimonio classico. La parte conclusiva delle nozze, infatti, resta la medesima anche nel caso di celebrazioni miste, nel rispetto della formula condivisa da Stato e Chiesa.
Il libretto
Inevitabilmente, la celebrazione di un matrimonio misto impone l’elaborazione di un libretto di matrimonio differente. In tal caso, è consigliabile lasciarsi guidare dal parroco e accettare di buon grado i consigli di una persona esperta in proposito, in modo da elaborare un percorso coerente e rispettoso sia del punto di vista cattolico e sia di chi, liberamente, rifiuta di convolare a nozze secondo una fede che non sente come propria.
LEGGI ANCHE: Non solo lancio del riso: ecco le alternative per un’uscita dalla chiesa originale
Matrimonio misto: documentazione e iter
Esistono due tipologie di matrimonio misto:
- Matrimonio tra un cattolico e un non cattolico battezzato. In tal caso è richiesta la licenza dell’Ordinario a norma del can. 1127 del C.J.C.
- Matrimonio tra un cattolico e un non battezzato. In tal caso è richiesta la dispensa dall’impedimento di disparità di culto di cui al can. 1086 del C.J.C.
In entrambi i casi, occorre provvedere all’ottenimento della seguente documentazione:
- Richiesta al Parroco
- Stato libero dei futuri sposi
- Attestazione del contraente cattolico
- decreto di licenza o quello di dispensa emesso dall’Ordinario Diocesano
Ricordiamo che il matrimonio misto è, secondo la legge, del tutto equiparabile a quelli celebrati in forma totalmente religiosa e civile.